27 Gen POSSO (NON) FARCELA: BENESSERE ED AUTOEFFICACIA
La promozione del benessere è la domanda più frequente fatta agli psicologi da qualche anno. Già, avete capito bene, parliamo di benessere!
Il disagio clinico e le psicopatologie ci sono sempre ed è importantissimo agire tempestivamente, sia in ambito di prevenzione, che di cura.
Tuttavia, attualmente la maggior parte delle persone si rivolgono a un professionista della salute mentale, per incrementare il proprio benessere e non solo per curare un malessere o una psicopatologia.
A maggior ragione, vista l’ampiezza della richiesta di servizi psicologici, a cui si domanda promozione e diffusione di benessere!, siamo in un periodo in cui si dibatte di bonus psicologo e di psicologo di base, proprio per garantire ad ogni cittadino l’accesso ai servizi di salute mentale.
Intanto iniziamo a comprendere meglio che cosa vuol dire benessere psicologico.
Tanti sono gli elementi che lo caratterizzano, dal sentirsi indipendenti e autonomi, ad avere relazioni positive, dall’auto-accettazione, ad avere uno scopo nella vita.
In questa sede, approfondiremo uno degli aspetti fondamentali del benessere psicologico, l’agency. L’agency possiamo definirla come la convinzione che abbiamo di “sapere di saper fare” e forse è più facile che ne abbiate sentito parlare in termini di autoefficacia.
Il costrutto di autoefficacia (self-efficacy) è stato elaborato da Albert Bandura, psicologo canadese di grande fama, che lo definisce come la convinzione di sapere come ottenere un certo risultato, di avere le capacità necessarie per farlo e la convinzione che facendo in quel modo si otterrà quanto previsto.
Generalmente le persone con bassi livelli di autoefficacia sentono la mancanza di padronanza nel gestire ciò che accade intorno a loro. Tendono quindi a sentirsi preda di forze esterne, come la volontà di altri, le regole morali e i doveri, e hanno difficoltà a mettere in atto comportamenti che derivino da propri desideri e volontà. Tutto ciò contribuisce a sentirsi fragili e senza certezze, minando anche il proprio senso di identità, poiché vi è la difficoltà nel riconoscere i propri valori e i propri scopi.
Le persone che invece hanno un elevato livello di autoefficacia sono convinte che grazie alle loro azioni e alle loro capacità raggiungeranno gli obiettivi che si sono prefissate. Quindi queste persone affrontano energicamente le difficoltà, trovano soluzioni agli ostacoli del percorso, agiscono attivamente sull’ambiente circostante, modellando la propria vita e il contesto sociale.
Abbiamo capito quanto sia importante l’autoefficacia, o agency, nella nostra vita di tutti i giorni, ma come facciamo a incrementarla?
Bandura propone alcune strategie per sviluppare le convinzioni di autoefficacia:
- Esperienza diretta: esperienze di situazioni affrontate con successo aumentano l’autoefficacia percepita, favorendo la perseveranza nel raggiungimento degli obiettivi;
- Esperienza vicaria: l’osservazione dei modelli sociali (genitori, coetanei, persone di riferimento) che raggiungono i propri obiettivi attraverso l’impegno e l’azione, incrementa la convinzione di avere le capacità per agire;
- Persuasione sociale: sentire la fiducia degli altri, permette di sviluppare il senso di autoefficacia;
- Stati fisiologici e affettivi: sentirsi emotivamente e fisicamente bene, fa sì che si abbia una miglior percezione di autoefficacia.
La promozione del benessere è uno degli obiettivi della psicologia e degli psicologi.
Non vogliamo limitarci a sopravvivere, ma vogliamo potenziare tutte le nostre caratteristiche per vivere una vita piena e felice.